Il lavoro dentro e fuori dalla Cantina ci regala gioie e soddisfazioni continue, ma come in tutti i lavori, ogni tanto si fanno avanti ostacoli da affrontare e superare. Oggi vogliamo parlare proprio di questo, di un problema che abbiamo riscontrato nel corso del 2020 e che abbiamo superato alla fine dello stesso anno.

Senza aver paura di un giudizio, ma felici di rivelare curiosità agli appassionati di vini e del nostro blog, e soprattutto nella speranza di essere utili a qualche collega che magari sta affrontando o affronterà questa problematica, siamo pronti ad esporla.

“Sfila o non sfila? NON è questo il problema”

Nell’osservare alcune delle nostre bottiglie pronte per essere commercializzate, dunque alla fine dei processi di spumantizzazione, ci siamo accorti di una sostanza simile alla muffa che ricopriva esternamente parte del tappo di sughero.

Inizialmente credevamo che fosse un problema relativo all’umidità del tappo (che in genere è dell’8%), in quanto schiacciando il tappo fuoriusciva un pò di liquido. Dopo vari test e maggiori approfondimenti abbiamo capito che non si trattava di questo.

In precedenza avevamo già affrontato un’altra esperienza negativa con i tappi, che non riuscivamo a sfilare dalla bottiglia dopo la rimozione della gabbietta. Per venirne a capo abbiamo pensato dunque, di lasciare il tappo qualche millimetro in più al di fuori della bottiglia e abbiamo causato il problema di umidità appena spiegato, unito all’espulsione “automatica” del tappo subito dopo la rimozione della gabbietta.

Tappo vs Muffetta: quali sono le cause?

I nostri studi hanno continuato ad avanzare e siamo giunti ad una riflessione fondamentale: il tappo risultava bagnato solo in alcuni punti, dove poi veniva a crearsi la famosa “muffetta”, pertanto non poteva essere colpa di fattori esterni ma interni.

Le possibilità che venivano a presentarsi erano:
– troppo gas in bottiglia che genera troppa pressione
– la tenuta del tappo non ottimale
– piccole deformazioni all’interno della bottiglia che impediscono la linearità del vetro

Ci Siamo chiesti “Perché il tappo non tiene?”. I motivi sono due e sono correlati: tappo non inserito bene e struttura dello stesso non conforme. Sicuramente, a causa nostra, il tappo non era stato messo bene in profondità, ma l’altro e più grave problema è stato generato dall’agglomerato di sughero che compone parte del tappo.

Eravamo convinti che l’appropriata tenuta e resistenza avvenisse grazie alle due rondelle di sughero naturale che si trovano alla fine del tappo e che sono a contatto con lo spumante; ma, dal confronto tecnico con professionisti del settore abbiamo appreso che a mantenere la resistenza all’estrazione del gas/prodotto è l’agglomerato che si trova al di sopra delle due rondelle di sughero naturale.

Quando l’agglomerato è costituito da grandezze e pezzi troppo diversi tra loro a livello di elasticità il sughero si lesiona, non si compatta bene e favorisce dunque la fuoriuscita di parte del prodotto, che andrà poi a generare le muffette.

Da sottolineare rimane il fatto che: la fuoriuscita, causata dalle risalite lungo il tappo quando la bottiglia era ancora coricata, non ha fatto sgasare il prodotto e non ha intaccato in alcun modo la qualità degli spumanti, che è rimasta integra.

Cosa abbiamo imparato da quest’esperienza?

A volte diamo per scontato cose che non lo sono affatto, dimentichiamo che la differenza è nelle piccole accortezze, nei particolari che necessitano di attenzioni. Possiamo dare la colpa al tappo, alla minuzia nei dettagli che è mancata, ma fare un mea culpa quando necessario è ciò che ci permette di crescere davvero.

Quando viene rilevato un problema è inutile incolpare fattori esterni; rielaborare tutti i passaggi e verificarne la correttezza è la strada giusta che porterà alla vittoria.

Confrontiamoci per rendere le nostre esperienze, positive o negative che siano, utili ad altri per risolvere problemi che possono sembrare più grandi di quello che sono in realtà.